Si dormiva quella notte,
come tutte le notti,
abbracciati come chioccia col pulcino.
Dal nulla, poi,
un ruggito profondo,
animalesco e terribile
e tutte le nostre certezze
in un istante
hanno iniziato a vacillare.
Poggiar piedi su pavimento immobile
non sarà più la stessa cosa
dopo aver vissuto la paura, pura,
di esser nullità
di fronte alla maestà furiosa della natura.
Coricarsi, ogni sera,
non porterà più quel languido piacere,
ma il ricordo del terrore,
sottile e vigliacco
che ha portato via con sé
amici, vite strappate.
E non riuscire nemmeno a gioire
dell’esser vivi
in mezzo alle troppe macerie
fuori e dentro l’animo incrinato,
per sempre.
Data: 24 agosto 2019
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